Dune
Disegna il vento tremolii
Zigzaganti
E gioca col sole
a tracciare e cancellare
sei infimo in quell’immensità
che non travolge
ma avvolge
nel più profondo essere
di un altro mondo.

Nella sabbia
Vita nascosta
Granello di linfa
Vegetale
Punteggia a pennellate
L’ineffabile
Di un dio
Infallibile.

Per me
Luna ostinata
Fragile
Nel suo etereo permanere
Nonostante il sole.

Per una leonessa regina
Ozio
Al riparo di un sole cocente
Occhio
Senza sguardo
A ricordo di una caccia perdente
Emana grandiosità appisolata.
Essere leoni non è facile
In un mondo in lotta.

A Silvia
Vorresti catturare
L’alba
Ma sarebbe come
Mettere in tasca il mare.
Comunque provaci.

Per Alfiero
Piove un concerto di stelle
E accarezza un deserto
Di vite nascoste.
E così sei finito
Nell’infinito
Beffato da una notte burlona
Che, sul più bello,
ti fa addormentare.
Come se niente fosse.

Deserto rosato
Mentre il sole dispiega tutto il suo spettacolo di fuoco,
le dune si tingono di rosa
accarezzate da un paglierino argentato
morbidezza di velluto
rotto dal verde di piccoli cespugli
e da uno sbucare improvviso di gazzelle.
Testimone la scheletrica scultura di un albero rinsecchito.