Viaggio attraversamento dello spazio in un tempo, tragitto, percorso anche mentale (viaggio nell’inconscio) – (viaggi di Ercole, Ulisse e Dante a te convien tener altro viaggio), dal provenzale viatge e dal latino viaticum (via-tecum le cose che porti lungo la via, che ti accudiscono e che ti sostengono: l’eucarestia somministrata al morente come cibo per l’ultimo viaggio). Il viaggio accende lo stupore, anima la curiosità, spoglia dalle abitudini, fa assaporare la libertà, libera dagli obblighi, accende speranze e attese, favorisce conoscenze, libera schemi mentali.
Rassicura sulla propria identità. Aiuta a trovare una strada che affermi la crescita di sé, il mutamento.
Intanto com’è la strada?
Forte problematicità: emergenze, compiti sempre nuovi, drammatici e spiazzanti.
Concetto di complessità: Baumann società liquida: dinamismo, creatività.
Governare la complessità non significa ridurla, renderla più semplice: no alla bignamizzazione, alla semplicizzazione.
Necessità di ricercare quali sono i saperi essenziali per essere cives e non clientes.
Coraggio delle scelte: per esempio lavorare sulle cause e non solo sugli effetti, lavorare sulla prevenzione, sulla condizione di disagio diffuso.
Per esempio serve poco il continuo parlare di bullismo.
Necessità di andare oltre modelli centrati sull’emergenza in cui il bisogno è un problema, il bisogno deve diventare scelta e condivisione.
Le riforme attuate nella scuola non hanno inciso molto, ancora forte selezione sociale.
Tagli proposti dal governo: la crescita dell’istruzione è la condizione essenziale per lo sviluppo economico e sociale.
Dove va la scuola?
Per la via della ricerca di una comune via democratica per elaborare senso e significato nella complessità.
Perché non è la norma ad essere significativa, ma la cultura che si produce nel confronto e nel dibattito.
Reale crescita culturale.
Chi sono i protagonisti?
Innanzitutto la scuola, che deve diventare sempre più una scuola di qualità, una scuola che produce pensiero e pensiero attivo con:

  • saperi identitari,
  • di risoluzione dei problemi,
  • saperi di democrazia,
  • saperi attivi.

Scuola: autonomia non significa solo elaborare progetti, il P.O.F. non somma di progetti, ma un progetto complessivo capace di elaborare significati in armonia con la cultura interna della scuola. Nella necessità di razionalizzazione e di unificazione, nella ricerca di nuove alleanze con enti e istituzioni.

Importanza delle Reti di scuole.

La legge che istituisce l’autonomia per le scuole è grande risorsa, se pensata nella filosofia della qualità valoriale basata sulla metodologia del miglioramento incrementale, sulla riflessività e sulla lentezza.
I valori, scaturenti dalla riflessione teorica, devono diventare criteri in base ai quali si assumono scelte e decisioni, costituenti il momento prassico.
I valori potranno quindi assumere sia una funzione ermeneutica (aiutano a interpretare l’esistente), sia euristica (aiutano a procedere con la ricerca-azione).
Le scelte educative potranno così discendere dai valori dichiarati, all’insegna di un’armonia fra scelte educative, scelte curricolari, scelte didattiche e organizzative.
Scuola della trasmissione, esecuzione, ripetizione di percorsi preconfezionati=scuola dei contenuti (lezione, studio, interrogazione).
Scuola della creazione del sapere attraverso strumenti di autonoma organizzazione concettuale = capacità di autonomia  acquisizione ed elaborazione, costruzione di saperi condivisi.
Homo sapiens, homo videns, homo zappiens.
Homo zappiens: velocità, superficialità, senso del limite, senso del rigore…
Pensiero analitico razionale: consequenziale.
Pensiero reticolare: importanza dei nodi.
Forte necessità di cambiamento, di innovazione, di creazione di ponti fra generazioni diverse.
Scuola portatrice di valori aggiunti.
Sviluppo della ricerca educativa: elaborazione conoscitiva originale e sistematica che va a favore dell’intera comunità.
Ricerca: la nuova Agenzia sarà reale supporto e come all’autonomia di ricerca delle scuole?
Non ci sarà il rischio di centralizzazione e di burocratizzazione?
Importanza della ricerca-azione, importanza di un ruolo-cerniera con la ricerca universitaria.
Non vogliamo una ricerca prescrittiva chiavi in mano che introduce pratiche cognitive preconfezionate, surgelate e pronte all’uso.
Promuovere il protagonismo delle scuole ma con sostegno, aiuto, supporto scientifico.
Necessità di esperienze originali e modalità nuove di formazione.
Curricoli per oggetti di conoscenza.
Curricoliper competenze.
Formare i docenti a ragionare per competenze.
Complessità deriva da cum plectere.
Plasmare ma anche coltivare che implica anche una concorrenza di forze e di azioni, un fare di soggetti diversi che agiscono per un fine comune.
Necessità di promuovere investimenti che moltiplicano le potenzialità: c’è bisogno di fuochi d’artificio, la scuola riguarda tutti, studenti-famiglie.
Necessità di perseguire e programmare un’istruzione integrata.
Necessità di intessere nuove alleanze.
Politiche locali: centralità della scuola, investimento prioritario, in cultura,in sapere in promozione e coesione sociale.
Concetto di politica culturale integrata, enti che trovano convergenze per tessere una tela comune: ricchezza, senza sovrapposizioni, essere insieme e non solamente accanto.
Territorio: composto di tante entità: compagine plurale che deve avviarsi a diventare comunità.
Unità dinamica nello spazio e nel tempo: dove sempre proiettato verso un altrove.
Molte identità: specialismi identitari che si uniscono alla ricerca del raggiungimento di obiettivi comuni.
Si tratta di un gioco politico, sottile e dialettico.
Si tratta di instaurare rapporti collaborativi in attesa di farsi comunità.
Si tratta di crescere tutti culturalmente.
Concetto di concertazione: si percepisce una somma, un aggregato contraddittorio, invece di un’orchestra.
Tensione permanente rivolta a un prodotto che va oltre l’atto esecutivo.
Importanza dei valori.
Le parole, le dichiarazioni  non devono essere smentite dai fatti.
Efficientismo/lentezza
La condivisione aumenta la significatività degli atti, l’efficientismo che si traduce in prescrittività non produce efficienza, perché non è democratico.
Il Viaggio quindi non è una vacanza: periodo di sospensione e quindi di assenza.
Questo viaggio ha a che fare con la pienezza, è impegno intellettuale, curiosità che non si accontenta della superficie,  riflessività,  desiderio di conoscenza.