Contaminazione: contagio, infezione…
Contaminare: macchiare, insozzare, infettare, inquinare, imbrattare, contagiare, lordare, deviare, depravare…
Contrario: ripulire, purificare, edificare, educare, formare al bene…
Andare o non andare per la retta via? E chi indica e qual è la retta via?
Da una parte c’è pervertimento e oltraggio, dall’altra onestà e onore.
In letteratura: utilizzare o fondere elementi di diversa provenienza letteraria.
In latino contaminarederiva da tagsmen poi tamen ‘impronta  tattile’ che si connette col tema di tangere: lasciare un’impronta tattile.
In linguistica: incrocio di due forme o costrutti in modo che ne derivi una terza forma o un terzo costrutto.
Comincia ad assumere un significato positivo e generativo.

Comunanza fra poesia e musica

Ascolto: è una situazione di accoglienza,  prestare orecchio e porgere tutto il sé in direzione dell’altro sino a pender dal labbro a bere le parole…
Ascoltare gli altri, ma anche i silenzi e la musica della natura: della pioggia, del vento, dell’acqua… È così che è nata la musica? Un cercare di imprigionare per poi emettere i suoni della natura?
È così che è accaduto quando qualcuno a cominciato a soffiare una canna o a pizzicare una corda?
Non ha concetti né alcuna relazione necessaria con il mondo reale, sulla quasi totalità di noi esercita un enorme potere.
La musicofilia è un dato di fatto della natura umana?
Può essere sviluppata da particolari talenti o dalle atmosfere culturali.
Darwin ipotizzava che i suoni e i ritmi fossero usati dai nostri progenitori semiumani durante la stagione del corteggiamento, quando gli animali di ogni sorta sono eccitati non solo dall’amore, ma da intense passioni come la gelosia o la rivalità.
Spencer era di avviso opposto: riteneva che la musica fosse scaturita dal linguaggio reso vibrante dall’emozione.
Rousseau, pensava che fossero sorte insieme sotto forma di linguaggio cantilenante, per poi divergere in seguito.
Per William Jemes la musica era un prodotto accidentale dovuto al fatto di avere l’organo dell’udito.
Insomma noi esseri umani, proprio come specie, siamo creature musicali non meno che linguistiche.
Siamo tutti in grado di percepire l’altezza delle note, il timbro, l’ampiezza degli intervalli, l’armonia e il ritmo.
Ma non sono tutte parole che possono essere usate anche per la poesia?
Schopenhauer scrisse “la musica non esprime se non la quintessenza della vita e dei suoi avvenimenti, mai questi stessi”.
Ma l’ascolto della musica non è solo un’esperienza uditiva ed emozionale, ma anche motoria.
Nietzesche scrisse: quando ascoltiamo la musica ascoltiamo con tutti i muscoli.
La memoria musicale poi ha una straordinaria tenacia: il sistema uditivo e il sistema emozionale presentano verso la musica una spiccata sensibilità.
William James parlava della nostra suscettibilità alla musica. Infatti la musica può calmare, animare, dare conforto, emozionare…
La musica è l’arte che più si accorda al sentimento umano, strettamente legata al trasporto emotivo al coinvolgimento profondo dell’intera persona.
Proprio come la poesia.
Bob Dylan? Quel timido ragazzo inquieto sembra il campione del nuovo mondo; con lui la poesia si muove, la poesia finalmente canta” Allen Ginsberg
“Faccio musica, ma tutto deve essere a servizio della poesia” Edoardo Bennato
“La musica è il materiale puro della poesia attraverso cui si può arrivare all’anima dell’uomo diventando risonanza interiore. La risonanza provoca una vibrazione del cuore, come se questo fosse colpito da un puro suono: ecco la corrispondenza più profonda tra parole e suono e quindi tra poesia e musica” Richard Wagner
Attualmente diffusa passione per blus, rock, metal e canzonette.
Il futuro ha un cuore antico.
Il futuro non è più quello di una volta: ponti fra culture.
Importanza nella didattica: “Da dieci anni affronto, nel mio iter didattico, musica e poesia, beandomi di quel che la musica è per la poesia e di ciò che la poesia è, della musica. Saccheggio repertori di De Andrè, Guccini, Vecchioni, Branduardi e quanti altri che cantino mettendo poesia in musica, una specie di “libretto” che attualizza parole antiche e dense di significato che va oltre, il mero linguaggio di oggi, colonna sonora pedissequa e oscura che quasi ogni giorno, a scuola, mi trovo ad ascoltare”.
Omero, Dante, Tasso, Ariosto, Angiolieri, Pessoa, Foscolo, Leopardi, Hikmet e tanti altri nomi, tanti altri grandi poeti che trovo nelle canzoni, piccole pillole che somministro ogni giorno ai miei alunni nei quali vedo accendersi la stella della curiosità fatta musica.
Musica: arte dei suoni, melica, melodia, armonia, nel linguaggio figurato indica dolcezza e armonia di suono, di pronuncia, di tono, d’accento…
Potenziamento sfera cognitiva piuttosto che emozionale. L’intelligenza emotiva forte elemento di continuità fra istruzione e educazione.
Educazione coltivare un senso vivace del possibile (Bruner): costruzioni di significato appropriate al presente e utili per costruire il futuro.
Una mente attiva è sempre aperta a nuove possibilità: irrequietezza creativa.
Musica leggera forme metriche simili a quelle poetiche: caratteristiche fonetiche di alcune canzoni di Ligabue simili a Giovanni Giudici, Ungaretti ecc.
Elementi metrico-ritmici: sinalèfe, dialèfe, dieresi, sineresi, cesure enjambemant…
Elementi fonici dominanti, suggestioni espressivo-emotive, stati d’animo (malinconia, felicità, quiete interiore, inquietudine…).
Tutto ciò che non assume la forma scritta di parola assume meno valore.
Paura del significato, inconciliabilità fra visione del mondo e realtà.
Ampliare il disegno espressivo e i livelli percettivi.
Se la musica è l’arte dei suoni, allora che cos’è l’arte?
È un insieme di tanti fonemi diversi che prende forma in tante zone e livelli diversi della nostra coscienza e della realtà…
C’è sempre una zona d’irrealtà.

Atto creativo

Il compositore, il pittore e il poeta diventano artisti quando si liberano della “chincaglieria artigiana della professione”.
Dove sta il confine fra musica e non-musica e fra poesia e non-poesia?
Il confine, una volta trovato, dovrebbe essere subito rimosso.
Evitare di ridurre la parola a guscio vuoto e convenzionale, né a puro faltus vocis, ma riportare la parola alla sua forza originaria, cogliendo la potenza creativa in essa contenuta e la capacità che ogni nominazione ha di condensare strati differenti di significato e generare il valore magico della parola.
Spesso nella scuola il senso è irriducibile alla conoscenza.
Aneddoto: incontro con Sanguineti, un’amica riferisce che S. è stato meraviglioso: bravissimo, affascinante, interessante e anche divertente. Alla domanda che cosa avesse detto, viene risposto “Ah, non lo so!”.
Aveva ascoltato solo le melodie e non le loro funzioni profonde.
Musica simbolo di “una possibilità di lettura consolatoria e chissà, forse anche utopica del mondo”.
La musica è pur fatta di immagini e di associazioni il problema non è solo quello di usarla ma di “abitarla creativamente”.
Luciano Berio “vuoto attivo:  un vuoto, una specie di spazio femminile dello spirito che è là per essere riempito, appunto, dalla nostra crescita conoscitiva. Mi sembra talvolta che ascoltare un concerto sia come essere penetrati e invasi dalla musica e ho la sensazione di un vuoto finalmente colmato” p. 25
I pittori dovrebbero leggere Ascolto scritto da Roland Barthes i musicisti, Teoria della figurazione di Paul Klee.
Paura del significato, angoscia esistenziale, dovuta all’inconciliabilità fra visione del mondo e realtà.
Rapporto fra parola e musica nel teatro musicale e melodramma, oscillazione fra “poesia ancella della musica” e viceversa.
Avanguardia, fenomeno transitorio?
Né musicisti né pittori schiavi del mercato.
Visione utopica di un linguaggio comune.
Sanguineti: senso etico oltre che poetico al lavoro universale che abita la sua poesia.
È l’elemento verbale a dare maggiore spessore semantico alla poesia o è la musica a dare un’ulteriore possibilità di aumentare le capacità semantiche del linguaggio?
Aspetto centrale del linguaggio: il suono diventa significato.
Testo, linguaggio o suono: “il testo è un oggetto feticcio e questo feticcio mi desidera” Roland Barthes