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Il secolo breve con occhi diversi: quelli di Luciano, classe 1924, dapprima bambino inquieto della provincia piemontese, poi adolescente “diverso” nella Bologna fascista, e subito dopo disertore con l’8 settembre, deportato a Dachau e liberato dagli alleati, e nel dopoguerra trasmigrato a Torino sulle ali del boom economico, dove cambia sesso in pieni anni Ottanta per poi tornare, da donna matura, nella casa e nel quartiere che lo hanno conosciuto ragazzino. Una storia lunga ottant’anni che si intreccia con quella del nostro paese e delle sue svolte sociali, culturali e politiche, e getta luce sui suoi lati più in ombra, sugli espedienti, i luoghi, i linguaggi, le trasformazioni di diversità sessuale sempre in bilico tra il segreto e l’esibizione, tra l’insicurezza e la piena rivendicazione di un’alterità consapevole. (dalla quarta di copertina)

Lucy si unisce a una serie di nomi e di persone di sicuro fascino: Porpora, Regina, Amanda… che ho incontrato in occasione di studi e interviste (Quanto vuoi? Clienti e prostitute si raccontano, Giunti 1998).
Titolo: richiama un atto di nominazione, quasi a sancire un’identità.
Lucy è Luciano: una persona che si scopre donna in corpo di uomo.
Si tratta di una storia di vita, anzi di una vita che vuol collocarsi nella storia.
Ci introduce nel tema dell’identità di genere: rifiuto degli stereotipi.
Il maschile e il femminile sono costruzioni identitarie volute, insegnate e imparate.
Nel processo educativo tanta attenzione agli stereotipi e poco al tessuto della formazione, ancora meno alle caratteristiche del singolo.
Nata nel 1924, la sua esperienza attraversa guerre e dopo guerre, fino ad arrivare a questi strani e complicati giorni nostri.
Ancora si discute sull’educazione alla sessualità e viviamo in un mondo in cui il sesso esonda nelle case come acqua da un rubinetto rotto.
Ancora costruzione di identità precostituite: le ragazze perbene e le ragazze per male, ancora tentativi di controllo della sessualità femminile.
Concezione del mondo basata su un’idea di differenza fra gli esseri umani, di razza e di sesso e sulla superiorità dell’una sull’altra.
Voltaire: i progressi della ragione sono lenti, le radici dei pregiudizi sono profonde.
Necessità di lavorare sulla cultura di senso comune, di ribadire che il maschile e il femminile sono due poli fra i quali si dispiega una grandissima varietà dell’essere.
L’omosessualità non è una malattia, la transessualità non è una devianza.
Paura della diversità, bisogno di cercare il male fuori.
La trans è sempre molto creativa, deve costruirsi un’identità continuamente: talvolta scolpisce il suo corpo, fino a cadere negli stereotipi del femminile.
Deve disegnare il suo io, che talvolta si sente in bilico fra maschile e femminile.
Abitudine a delimitare i confini del proprio io interiori ed esteriori con un’identità femminile sempre da confermare per sé e per gli altri.
Travestitismo: desiderio di esibizione, gioco creativo io/non io.
Trans: costrutto della coscienza e della volontà.
Autorappresentazione / auto legittimazione.
Lucy in questo libro attiva la sua memoria con il caratteristico meccanismo dei ricordi.
Si fa testimone della sua stessa storia, ma anche testimone del comportamento di altri che negano questa esperienza. Per esempio i clienti delle trans che si prostituiscono.
La trans è una creatura della notte, si mette in scena.
Il cliente: doppia morale, metafora della luna.
Che cosa rappresenta per un uomo una trans?

  • piacere della trasgressione
  • piacere della bugia
  • piacere della complicità goliardica
  • desiderio di pensare solo a sé e alla propria sessualità
  • fascino della notte
  • fascino del doppio…

La trans rappresenta un compendio di illusione e fantasia.
Sentono maggiore complicità, sia perché la trans è più donna, sia perché conosce l’immaginario maschile “il massimo è la donna col cazzo!”.
E viene in mente Platone, il sentimento di paura e di rimpianto dell’impossibile androgenesi.
Importanza di questo libro, auspicio che si diffonda, che si discuta il tema.
Necessità dell’affermazione di una nuova etica del presente capace di coniugare nei rapporti umani serenità, amore e rispetto.