Prostituzione: fenomeno molto diffuso, investe la vita di molti, anche non direttamente coinvolti.
Importante documentarsi bene e discutere.
Viene definito il “mestiere più antico del mondo” tutti ne parlano e sembra che tutti sappiano tutto, ma non è vero. Si tratta di un fenomeno complesso per di più collocato nella società della complessità. Presenza nella cultura di senso comune di stereotipi e pregiudizi: prostituta vittima o mangiatrice di uomini. Ma in ogni epoca e in ogni cultura assume forme diverse.

Differenze eclatanti:

  • nella tipologia delle donne,
  • della pratica del mestiere,
  • della loro permanenza,
  • del loro rapporto con la tratta.

Ma cominciamo a cercare di capire che cosa è la prostituzione?
Nella conoscenza di senso comune domina una gran confusione, tutti credono di sapere cosa è, tutti hanno da dire qualcosa e da giudicare.
Presenti sull’argomento studi importanti, ma che non hanno raggiunto un pubblico di massa, per cui permangono pregiudizi e stereotipi.
Ben vengano iniziative come questa che possono contribuire a fare qualche chiarezza.
La prostituzione in realtà assume connotati diversi nello spazio e nel tempo.
Quindi contestualizziamo il fenomeno nella nostra cultura italiana attuale.
Si tratta di un fenomeno complesso nella società della complessità.
Potremmo definirla una transazione economica in base a una prestazione sessuale: uno scambio sesso-denaro.
E’ una sorta di recita a soggetto, fra due attori comprimari: la prostituta e il cliente.
Immaginiamo un palcoscenico: ma con un riflettore puntato solo sulla prostituta, il cliente rimane sempre nell’ombra.
Ma è una semplice legge del mercato, l’offerta c’è e si organizza in rapporto alla domanda: mai nessuno penserebbe di andare a vendere bikini in Alaska…
E nella cultura di senso comune si opera unastigmatizzazione negativa solo per le prostitute e non per i clienti.
Stereotipi più ricorrenti: prostituta vittima, o mangiatrice di uomini.

Prostituta: significante e significato

La parola si è appiccicata addosso alla persona tanto che la persona è diventata la parola.
Le prostitute sono donne che la gente chiama puttane.
Vi invito a riflettere sulle parole puttana – puttaniere: veicolano due diverse rappresentazioni sociali, una negativa, l’altra positiva.
Invece di essere complementari, sono opposti
Espressione di una cultura atavica che ha cristallizzato valori, dividendo una volta per tutte buoni e cattivi.
È comodo e dà sicurezza. Invece importanza di scoprire le persone al di là dei cataloghi.
Clienti: sono come la luna, hanno due facce.
Problema della relazione fra uomini e donne nella nostra società (potere e rivalsa per la riaffermazione di un potere che gli uomini si sentono sfuggire).
Cause: disuguaglianze economiche, sociali, di genere.
Con Rosanna Paradiso potrete entrare nel problema della tratta: tratta e fenomeni di sfruttamento connessi.
Si amplifica la portata del fenomeno con fruttamento dei minori (donne e minori sono soggetti deboli).
Contesto attuale: migrazioni internazionali, criminalità organizzata .
Principali fattori: all’aumento della domanda corrisponde l’aumento dell’offerta, che si innesta nella peculiarità del contesto sociale.
Nuovi usi: turismo sessuale (essere re per un giorno, approfittare di situazioni di totale dipendenza e sottomissione) abilità dei clienti nell’autogiustificarsi.
Nel rapporto tra prostituta e cliente non si trova erotismo: la soddisfazione spesso sta nel rito.
Analisi del cliente: classe media, buona scolarizzazione 40-50 anni.
Ricerca di una sessualità svincolata da una relazione affettiva.
Internet: tutto più facile, privacy, totale assenza di regole.

Nuova geografia: prostituzione minorile in Africa, dai paesi dell’est invece vengono donne spesso con titoli professionali abbastanza alti e con precisi progetti (aprire business nei paesi di origine per poi tornare), in Tailandia sembra che abbia addirittura promosso la crescita economica.

L’aumento di complessità determina l’aumento della drammaticità: donne spesso soggette a ricattabilità nei paesi di provenienza, oggetto di violenze di ogni tipo, età sempre più bassa.
Maggiore mobilità anche di chi vende: la molla è sempre una situazione disperata nel paese di origine.

Prostituta, significante e significato: la parola si è appiccicata addosso tanto che la persona è diventata la parola. Le prostitute sono donne che la gente chiama puttane. Ma puttana – puttaniere: due diverse rappresentazioni sociali. I due protagonisti invece di essere complementari, sono opposti. Espressione di una cultura atavica che ha cristallizzato valori, dividendo una volta per tutte buoni e cattivi. È comodo e dà sicurezza.
Uomini: guerriero, eroe, dominatore.
Identità femminili e maschili costruite semioticamente e socialmente.
Gli individui – maschi o femmine – assorbono concetti non indagati, non sottoposti a critica, interiorizzano così gerarchie sociali e relazioni di potere.
Obiettivo fondamentale mio e di Carla Corso in Ritratto a tinte fortie Quanto vuoi? Prostitute e clienti si raccontano è stato quello di scoprire le persone al di là dei cataloghi.
E credo sia stato un lavoro importante, perché abbiamo smosso l’opinione pubblica, ci sono stati dibattiti, trasmissioni televisive, giornali di tutti i tipi che si sono occupati di questo tema.
In particolareilmio lavoro può essere inserito nello specifico dell’antropologia del noi, volta a cercare di conoscere la quotidianità, i comportamenti i valori della nostra cultura contemporanea.

Paradigma della complessità oggi:

  • Multiculturalismo
  • Abbassamento età
  • Abbassamento prezzo
  • Aumento violenza.

Cerchiamo adesso di spostare il nostro riflettore sui clienti; io li chiamo personaggi non in cerca di autore: protetti dal limbo della notte e dalle connivenze di uomini e donne sono gli intoccabili del sesso.
Ritengono le donne merce acquistabile: sono loro che con la domanda determinano l’offerta.
Concepiscono il denaro come potere e negano di esistere.
Come la luna hanno due facce, a chi mostrano una faccia non mostrano l’altra, con conseguente scissione della donna e dei valori:

  • da una parte le madonne: moglimadriserelle da rispettare
  • dall’altra le maddalene: puttanelle per usa e getta.

Molti hanno paura delle donne: la donna è altro, si sta affermando in molti settori, sentono il bisogno di ribadire un potere che sfugge con desiderio di rivalsa e di dominio.
Andare a prostitute per il cliente è qualcosa che “si fa e non si dice”, la prostituta non giudica.
Il cliente è un intreccio di modelli culturali:

  • permanenza del machismo mediterraneo
  • tentativo di compensare il deserto affettivo di molte famiglie
  • tradizionale divisione fra uomo tutto ragione e donna tutta sentimenti
  • considerazione della donna come materia, dell’uomo come spirito e quindi “spiritus ubi vult spirat
  • riduzione dell’erotismo a cultura della genitalità
  • affermazione di una cultura dell’avere rispetto all’essere
  • permanenza del mito di Ulisse
  • considerazione della donna come oggetto d’uso e di scambio
  • ricerca della propria identità, esempio del Don Giovanni
  • cultura consumistica, tutto e subito.

Non ricerca erotica, ma sfogo.
Incapaci di percepire l’erotismo nelle sue forme più libere e creative, ancorati a una pesantezza dell’essere, lungi dal percepirne l’insostenibile leggerezza.
Ma secondo Platone la conoscenza guidata dall’amore è la sola forma di conoscenza.
Ma questa nostra società sa esprimere amore? Lascio a voi la risposta, posso solo dire cosa è per me:

  • ricerca, conoscenza del sé e dell’altro da sé
  • amore di sé e degli altri
  • comunicazione: reinvenzione di un nuovo alfabeto dell’amore
  • gioco, senza vincitori né vinti
  • rispetto, tenerezza, erotismo.

Difficoltà del maschio ad accettare la sessualità più ricca e più coinvolgente della donna.
Oggi la donna è sessualmente più libera e fa più paura.
Modello Fratellanza inquieta Nadia Fusini
Qualcuno ogni tanto propone di riaprire le case chiuse…
Case chiuse, legge Merlin 1958.
Grande legge di civiltà: dopo questa legge la prostituta da merce diventa commerciante.
Non sono d’accordo con queste proposte per molti motivi:

  1. culturali:
    • ammissione che si può comprare una donna
    • ammissione di un modello di maschilità discutibile
  2. etici
    • ammissione della prostituzione come un lavoro
    • ammissione dello sfruttamento

Ma infine vorrei richiamare l’attenzione su un fenomeno veramente preoccupante che è quello della violenza contro le donne che sta drammaticamente segnando i nostri giorni che è il risultato di lunga sedimentazione di idee e comportamenti.
C’è qualcosa che non va nei rapporti fra maschi e femmine.
Preparata da

  • indifferenza e poca stima: lavoro di donna concio di cane, donne e oche tienile poche…
  • disprezzo: Non fu mai si’ bella scarpa che non diventasse una ciabatta
  • disgusto, paura, odio: ogni cosa è di dio fuorché le donne

Facile intervenire negli episodi più eclatanti + difficile lavorare sul terreno che produce questi fenomeni, frutto di una costruzione storica e culturale, qualcosa che la società ci ha insegnato e che continua a trasmetterci.
E tutto ciò mi riguarda, riguarda tutti.
E’ espressione di una concezione del mondo basata su un’idea di differenza fra gli esseri umani, di razza e di sesso e sulla superiorità dell’una sull’altra.
E’ espressione di una cultura ancora patriarcale.
E quando nasce?
Il patriarcato inizia da Zeus: da sempre l’uomo ha avuto il controllo dei beni più importanti e la donna è un bene importante: oggetto d’uso e oggetto di scambio, comunque oggetto.
E la prostituzione è un fenomeno tipico di una società patriarcale e sessuofoba.
E la prostituta è un archetipo dell’uso e dello scambio.

Il Patriarcato è morto?
Insufficiente consapevolezza di cosa sia e quanto permei la mentalità di chiunque, uomini e donne.
Resistenza culturale all’affermazione della donna: aggressività continua contro le donne.
Voltaire: i progressi della ragione sono lenti, le radici dei pregiudizi sono profonde.

Non essere al centro del mondo, ma parziali, uguali e diversi a molti non piace.
Anche la sessualità non è certamente un fenomeno biologico, ma espressione di una cultura carica di significati

Il sesso è ricerca del completamento dell’identità, conoscenza del sé e dell’altro da sé, anzi, secondo Platone, la conoscenza guidata dall’amore è la sola forma di conoscenza.

Amare è dare e ricevere senza né vincitori né vinti.

Che fare?

  • perseguire lo sfruttamento e non le prostitute (fondamentale)
  • intervenire sulla legislazione (la fluidità del problema è il vero problema), eliminare le contraddizioni (adesso chi non è in regola e denuncia gli sfruttatori, viene espulsa),
  • in Albania e in Nigeria, anche quando rientrano sono considerate proprietà dei padroni,
  • importanza progetti di cooperazione e associazioni non governative,
  • necessità dell’affermazione di una nuova cultura, lavorare sustereotipi e pregiudizi, promuovere una reale educazione alla sessualità in famiglia e a scuola, promuovere riflessioni sui modelli culturali del maschio occidentale.