L’estate del 1990, con la nostra due cavalli grigia stracarica, partiamo verso la città di Kafka.
Il complesso del Castello troneggia su Praga minaccioso e inaccessibile. Lunghe strade ripide, tra cui la splendida e faticosa Vie Nerudova, conducono alla scoperta di questo luogo in cui da secoli si confondono storia e leggenda, sacro e profano. La Cattedrale di San Vito, simbolo della religiosità ceca, convive con il Vicolo
D’Oro, dove gli alchimisti cercavano l’elisir di lunga vita e la formula magica per trasformare i metalli in oro.
Ammiriamo l’orologio astronomico e cerchiamo di decifrare l’antica città nella strana sovrapposizione di stili architettonici.
Dopo Budapest ci accoglie il lago Balaton, il cosiddetto mare ungherese per un po’ di riposo.