I servizi per bambini e ragazzi nelle biblioteche pubbliche

Insegnanti e biblioteche per ragazzi

Sinora un terreno intricato e complesso ha caratterizzato la riflessione educativa.
La materia è affrontata dagli studiosi in maniera rapsodica e occasionale.
La questione innanzitutto riguarda scuola e extra-scuola:

  • Rapporti col territorio,
  • Rapporti scuola-lettura,
  • Rapporti scuola-biblioteca scolastica e biblioteca di classe,
  • Rapporti scuola-biblioteche pubbliche.

1) Rapporti col territorio

Metafora della scuola torre: scuola chiusa, chiusa in classi e chiusa verso il territorio e le sue istituzioni, arroccata, con difficoltà di intessere relazioni positive anche con altre scuole, frantumazione, troppo spesso manca governo e creazione di un sistema formativo integrato.

Andare oltre la scuola: ricchezza, ma occorre evitare occasionalità e dispersione di investimenti e di energie.
La scuola deve andare in biblioteca, la biblioteca deve andare nella scuola: indicazioni e supporti scientifici per la catalogazione, organizzazione di iniziative, letture pubbliche, incontri con gli autori.

2) Rapporti scuola-lettura

Educazione iniziale alla lettura: l’incontro con il libro ha avvii precari, arresti, comunque sviluppo debole.
Importanza del primo incontro col libro (si dovrebbero usare tutti i sensi), influenza tutta la vita, assume valenze per il successivo sviluppo culturale della persona.
Colpa: genitori, insegnanti, studiosi, critici…
Tutti dovrebbero lavorare molto sul primo incontro con la lettura.

Leggere è un verbo che non si coniuga all’imperativo, diceva Pennac.
Legere (lat.) significa scegliere. Non solo decodifica di segni fonetici.

Scrittura-lettura sfidano presente, passato e futuro, sfidano lo spazio, esaltano l’interiorità, danno concretezza alle idee (capacità di trasformare le idee in progetti), sfidano lo spazio (dal dove all’altrove e viceversa), estrinsecano l’interiorità.
Rapporto scrittore-lettore: opera aperta (Eco), capacità di penetrare e percorrere boschi narrativi, rinforza o crea l’abitudine a entrare nel profondo delle cose con procedimenti mentali articolati, con un intervento attivo dell’immaginario, contribuisce a delineare la mente.
Creare osmosi con la pagina scritta, piacere. Barthes: “lasciarsi trasportare come un sughero sull’onda“.

Attuale impoverimento cognitivo, omologazione dell’immaginario: la televisione emargina il logos.
Lettura: rito laico e gratificante, capace di  nutrire in profondità la personalità, di accendere la fantasia, sviluppare l’immaginario.
Altick in La democrazia tra le pagine: “leggere produce autonomia e consapevolezza, autocontrollo e partecipazione, atteggiamenti chiave della vita democratica”.

Saper leggere e voler leggere è indispensabile per qualsiasi processo di formazione, riguarda il cognitivo, l’etico e il fantastico.

Letteratura per l’infanzia è considerato un genere minore, sottogenere culturale.
È necessario partire dall’infanzia, è quando si impara a leggere che si dovrebbe imparare ad amare la lettura.
Ma come iniziare i bambini al piacere di leggere?
Ruolo genitori: è un piacere che deve essere costruito in famiglia.
Klaus Mann: “Ciò che io conosco dei grandi autori del mio paese lo devo alle letture extrascolastiche. Ci sono i capolavori della scuola romantica che non posso ora rileggere senza sentire la voce commossa e sonora di mia madre. Finché fummo bambini fu lei a scegliere per noi”.
Importanza dei racconti orali, della lettura a voce alta: fusione emotiva, intenso lavoro sull’immaginario, lavoro sulla reverie.
Gianni Rodari: “La voce  della madre, del padre (del maestro), ha una funzione insostituibile. Tutti obbediamo a questa legge, senza saperlo, quando raccontiamo una favola al bambino che ancora non sa niente, creando, per mezzo della favola, quel ‘lessico famigliare’ (con la g come vuole Natalia Ginsburg) nel quale, l’intimità, la confidenza, la comunione fra padri e figli s’esprimono in modo unico e irripetibile”.

Riti, scambi e regali, mimo, recitazione

Su questo terreno dovrebbe innestarsi la scuola: affrontare la specificità del testo, il suo pluralismo, il gioco di scoperta, senza alternativa fra libro e gioco, ma gioco della lettura, libro-gioco.

Libri di testo condizionano altamente l’avvenire di ogni lettore, scarsa qualità, nascono da se stessi, usano fonti di seconda mano.
Creano patologie della lettura, con il dovere della lettura si ammazza il piacere.
Pennac: diritto di abbandonare un testo per poi riprenderlo, diritto di invertire l’ordine ecc.
Necessaria promozione in famiglia e a scuola di un leggere libero e giocoso, gratificante.

Formazione del personale della prima infanzia

Nei libri di testo delle elementari spesso la grammatica è incongruamente aggregata al testo di lettura, invece dovrebbero stare separati.
Grandi capacità di suggestione e potere sull’immaginario.

Poesia: inventività del linguaggio e potenziamento della sua capacità incantatoria.

Racconto: dominio della realtà, del pluralismo, della complessità dei suoi eventi.

3) Rapporti scuola-biblioteca scolastica e biblioteca di classe

Ora di narrativa nella scuola media, esperienze preoccupanti, spesso viene relegata all’ultima ora, oppure gravata da esercizi estenuanti, che condizionano il piacere della lettura.
Obiettivo: non apprendimenti cognitivi, ma necessità di cogliere incanti, provocare stupore, stimolare l’immaginazione.

Importanza biblioteca di classe. Biblioteca scolastica: uso, abitudine, patrimonio da condividere.

4) Rapporti scuola-biblioteche pubbliche

Esperienze notevoli: spazi e iniziative apposite, fin dalla prima infanzia, il maggior numero di utenti non deve essere quello degli universitari, ma quello dei bambini, con offerte calibrate per la scuola e dopo la scuola che presuppongano la partecipazione dei genitori.
Molti genitori vanno in biblioteca e portano i figli in biblioteca… ma il problema maggiore è  portare quelli che non ci vanno.

Ruolo centrale della scuola.

Laboratori di lettura-scrittura, manipolazioni.
Dominare il testo, nel suo pluralismo di livelli, scoprire i meccanismi, sovvertirli e imparare a usarli.
Intensa comunicazione letteraria per l’attivazione di un processo creativo.

Quali tecniche usare?

  • tecniche dei surrealisti evocate da Rodari;
  • tecniche di Propp, legate alle funzioni narrative;
  • tecniche alla Calvino: Il castello dei destini incrociati, Se una notte d’inverno un viaggiatore…;
  • tecniche di scrittura collettiva: Lodi e i suoi alunni
  • tecniche di rilettura (Pinocchio, Cuore…).

L’iter della narrazione, nell’essere ripreso, viene posseduto, l’iniziazione al narrare si fa più organica e completa.
Non aiuta a diventare scrittori professionisti, per questo ci vuole talento e tante altre cose, ma aiuta a diventare frequentatori di biblioteche e affamati di letture.