Una linea e via. Questo è l’orizzonte: una retta decisa, niente tappeti di dune ballerine a intralciare la scena. E’ così e basta, senza tante storie.
Lui, esperto di strade infinite, da attore consumato si prepara a uscire di scena.
Indossa il costume più bello, quello delle grandi occasioni, e appronta il gran finale.
Profuma di sabbia e sa di albicocca matura.
Si muove con smisurata lentezza, affinché si assapori fino in fondo tutta la sua maestria.
Corteggia quelle nubi di mussolina gentile, che stanno lì a scuriosare, facendole arrossire di pudore. Rimbocca le coperte a quella parte di mondo, attonita, che lo sta a guardare e promette riposo.
Sfuma, rosseggia, schizza e tratteggia la tavolozza del cielo.
E’ bravo e lo sa.
Così dispiega tutto il suo fascino ammaliatore: recita le ultime battute da gran maestro e si fa inghiottire dal mondo, lasciando tutti incantati e stupefatti.
Ma di là lo stanno già aspettando, con rosati adescamenti preparano la sua entrata, per far pregustare le sue esplosioni di luci e di colori. D’altra parte un attore come Lui non ammette comprimari, e quando la Luna si fa avanti impaziente, lascia la scena ai suoi spadroneggiamenti, mentre l’azzurro non intende cedere alla sera.
E allora Lei, nocchiera della notte, con i suoi carri di stelle puntiformi, gioca tutte le sue seduzioni: ombreggia, tratteggia e rischiara, Luna baloccona.
Il suo fascino avvolge fili sottili per tessere sogni, ordire trame, intrecciare destini, Luna laboriosa. Ascolta i bisbigli, ma soprattutto racconta, racconta, racconta – a chi le sa ascoltare – le mille storie di questo piccolo e inquieto pianeta.
Luna affabulatrice.
Così la notte potrà avvolgere il sonno dei sensi e farsi sogno.
Luna mai vista.