Qualità totale, ottimizzazione, miglioramento incrementale

Vizio diffuso di molte scuole è quello di assumere modelli aziendali:

  • aspetti positivi: attenzione alla funzionalità e alla produttività
  • aspetti negativi: sono tipici di altri sistemi.

La scuola produce apprendimento che è difficilmente misurabile, forse le conoscenze un po’ di più, ma non le competenze e tanto meno le capacità.
Basti pensare a capacità complesse come spirito critico, senso della cittadinanza, etica della responsabilità…

E queste costruiscono di fatto una coscienza democratica? Occorre altro e altro ancora.
Ogni modello in ambito scolastico è complesso, ha bisogno di molte azioni concordate e assimilate con lentezza.
Occorre considerare le specificità di ciascuna scuola in senso negativo e positivo, in un’ottica di correzione, integrazione e miglioramento.
Scuola non azienda ma comunità organizzata per investimenti a lungo termine.
Dimensione di qualità nuova: qualità formativa, istruttiva e organizzativa.
Il sistema scuola per valutarsi dovrebbe considerare:

  1. saperi apprendimenti
  2. valori sociali, culturali e politici
  3. organizzazione, ma in un’ottica di sistema, considerando senso e significato dell’agire.

Momento teorico, prassico e riflessivo.
Come va fatta l’analisi di qualità? Secondo Franco Cambi

  1. dalla scuola sulla scuola
  2. esige un’ottica di sistema e una carica di riflessività
  3. occorre scegliere un modello che ne consideri la complessità
  4. occorre presupporre una serie di valutatori che siano al di fuori della scuola, ma intrecciati con i suoi processi e bisogni.

Un’autovalutazione compiuta e funzionale, ben orientata dell’operari scolastico, didattico e formativo è insieme ricchezza, complessità, interazione… capace di concorrere alla formazione di un’etica della responsabilità.
La pratica dell’autovalutazione provoca tensione pedagogica, se supera la routinerie e l’adempimento burocratico, perché diventa:

  1. risorsa per la progettazione spingendola nella direzione dell’integrazione e della sinergia
  2. sensibilizzazione di tutte le componenti, necessità di cambiare la cultura interna, a piccoli passi, costruzione dal basso del processo incrementale, nella considerazione che la più grande risorsa sono le persone
  3. elaborazione di un modello di identità.

Scuola dell’autonomia è scuola di progetti, ma non solo per costruire progetti, soprattutto per elaborare significati in armonia con la cultura interna della scuola.
C’è necessità di razionalizzazione e di unificazione, di ricerca di nuove alleanza con enti e istituzioni, allora il progetto di miglioramento trova sinergie e si fa organico.
Legge sull’autonomia: grande risorsa.
Filosofia della qualità totale: metodologia del miglioramento incrementale, riflessività e lentezza.
Seguire la sequenza di Demireg pianifica-esegui-controlla-agisci.
I valori (momento teorico) devono diventare criteri in base ai quali si assumono scelte e decisioni (momento prassico).
I valori hanno una funzione ermeneutica (aiutano a interpretare l’esistente) ad euristica (aiutano a procedere con la ricerca-azione).
Le scelte educative dovrebbero discendere dai valori dichiarati.
Ricercare armonia fra scelte educative, scelte curricolari, scelte didattiche e organizzative.
Ricercare armonia fra sistema delle idee, sistema dei valori, sistema delle tecniche, sistema delle relazioni.
Pensare insieme efficienza e formazione.
Efficienza: deve essere considerata come strumento e non come fine.
Centrale è la qualità pedagogica.
Da questi presupposti è nato il progetto IRRE Toscana.
Partendo da un modello adottato a livello europeo EFQM si è cercato di avvicinarlo all’identità della scuola e della formazione con varianti e integrazioni per offrire alla scuola un protocollo atto a valutarne la funzionalità secondo la sua specificità.
Necessità di superare  la rilevazione burocratica: analisi della qualità dei processi per ripensarli e correggerli.

Cosa occorre?

  1. il modello di analisi e il personale che svolge l’analisi dovrebbero partire dalla scuola stessa: formare esperti per operare  nelle scuole; insegnanti sempre coinvolti nella retroazione dei processi da loro stessi attivati,
  2. leggere la qualità dentro la complessità dell’azione formativa,
  3. riflettere sul rapporto scuola-società,
  4. operare una radiografia dell’operato scolastico attivando un processo di trasformazione e di tensione verso la qualità,
  5. ricercare una qualità che unisca istruzione e formazione, organizzazione e innovazione,
  6. considerare la valutazione come centro del processo strategico, questo modello può essere uno strumento efficace perché:
    • semplifica le procedure
    • favorisce la trasparenza perché pubblicizza i risultati e li rende confrontabili
    • promuove democrazia attraverso la trasparenza,
    • coinvolge tutti gli attori, con il processo di condivisione
    • attua un bilanciamento di aspetti diversi che vengono integrati e confrontati in un iter di miglioramento
    • introduce un’ottica di retroazione.

Bisogna avere ben chiaro cosa si intende per  comunità: insieme di persone unite tra loro da rapporti sociali, linguistici e morali, vincoli organizzativi, interessi e consuetudini comuni; società degli uomini, consorzio umano, gruppo, pluralità.
Sottolineare la valenza di comunanza di beni e di interessi. Dal latino communitas derivato di communis, che dovrebbe essere riconducibile a cum munibus per indicare non moenia (mura), ma munibus inteso come beni comuni.

Importante è anche la considerazione della dislocazione geografica che:

  • accentua il permanere di una tradizione economica e culturale
  • aumenta le responsabilità della comunità nella gestione del territorio
  • promuove forme sempre più definite di concertazione e di dialogo sociale.

Le istituzioni scolastiche e formative sono centrali per lo sviluppo del territorio nella misura in cui concorrono con le altre.
Necessità forte di:

  • un coordinamento effettivo delle politiche educative con quelle sociali, sanitarie, culturali e sportive (reti)
  • assumere un punto di vista di sistema
  • una piena valorizzazione di competenze e risorse per rendere effettivo il diritto all’istruzione
  • una reale integrazione e collaborazione di varie istituzioni.

Ancora affermazione della necessità di un sistema formativo integrato, di una programmazione dell’offerta formativa in risposta ai reali bisogni della comunità secondo principi di

  1. sussidiarietà,
  2. differenziazione,
  3. adeguatezza delle azioni formative possibili.

Necessità comune di avere una popolazione in grado di esercitare una cittadinanza attiva.
Il ruolo di chi rileva e interpreta la domanda di formazione del territorio e ne individua le priorità è determinante.

Flessibilità dell’offerta

Costruire uno strumento di programmazione, dove la si affermi il ruolo centrale della scuola.